le opportunità nel sistema scolastico

Tutti gli studenti hanno eque opportunità educative? Per rispondere a questa domanda occorre fare un passo indietro. La cornice a cui è utile fare riferimento è la teoria ecologica di Bronfenbrenner (1980), che descrive lo sviluppo umano come influenzato da una serie di sistemi organizzati gerarchicamente. Esistono un microsistema immediatamente vicino all’individuo, un mesosistema come interconnessione tra i diversi microsistemi, un esosistema (contesti in cui l’individuo non è direttamente coinvolto ma che lo influenzano lo stesso) e un macrosistema, l’insieme della cultura, dei valori e delle norme che caratterizzano la società in cui l’individuo vive. 

L’articolo scientifico "Uncovering school-level influences on equal educational opportunities in secondary education: a systematic review of the interplay among key factors" di Hermans et al. (2025), pubblicato su Frontiers in Education, è una revisione sistematica che esplora i fattori scolastici che influenzano le pari opportunità educative (Equal Educational Opportunities - EEO) nella scuola secondaria, utilizzando proprio la cornice ecologica di Bronfenbrenner.



Gli autori si sono posti l’obiettivo di analizzare il ruolo dell’ambiente scolastico nel suo complesso, senza limitarsi a prendere in considerazione le caratteristiche individuali di alunni e docenti. Le scuole non sono solo “contenitori neutri”, ma contribuiscono attivamente a creare opportunità o barriere. Le scelte che fanno possono ridurre o aumentare il divario tra chi parte avvantaggiato e chi parte svantaggiato. La revisione sistematica ha incluso 14 articoli pubblicati negli ultimi 20 anni in diverse parti del mondo. In particolare, gli autori hanno valutato fattori a livello del micro sistema e del meso sistema. 

A livello micro, è emerso come gli atteggiamenti e le convinzioni degli insegnanti abbiano un impatto sull’equità dell’istruzione: credere negli alunni migliora impegno e risultati, mentre avere aspettative basse rispetto a determinate categorie di studenti, come quelli che fanno parte di una minoranza o hanno una disabilità, porta a minori opportunità educative e a un aumentato rischio di abbandono scolastico. 

A livello dell’istituzione scolastica, invece, sono emersi diversi aspetti. Per esempio, pratiche come il “raggruppamento per abilità” o il “tracking” (cioè dividere presto gli studenti in percorsi più o meno prestigiosi) spesso favoriscono chi parte avvantaggiato e penalizzano gli altri. Se non sono gestite con criteri trasparenti e inclusivi, rinforzano le disuguaglianze. Questo diventa particolarmente rilevante nel contesto italiano, dove il tracking precoce, inteso come divisione tra licei, istituti tecnici e istituti professionali, crea divisioni già a 13-14 anni che raramente si superano. 

L’articolo sottolinea come interventi mirati per particolari categorie di studenti, come quelli con difficoltà linguistiche, siano cruciali. Dall’altro lato della cattedra, inoltre, la formazione professionale non dovrebbe fermarsi alla didattica disciplinare; gli insegnanti hanno bisogno di acquisire strumenti per riconoscere i propri bias, comprendere la diversità degli studenti e adattare le strategie educative in modo più equo. In questo, i dirigenti scolastici hanno un ruolo cruciale: le scuole che funzionano meglio in termini di equità sono quelle dove la leadership è partecipativa, trasformativa, attenta alla giustizia sociale, e coinvolge tutto il personale in una visione condivisa. 
In conclusione, le scuole non solo possono, ma devono giocare un ruolo attivo nella promozione delle eque opportunità educative. La scuola può essere promotrice di equità se affronta consapevolmente le disuguaglianze strutturali e culturali.

L’articolo, pur mettendo in luce diversi aspetti rilevanti, non prende in considerazione i fattori macro, come le politiche statali e gli aspetti socio-culturali, che hanno un ruolo altrettanto importante nel garantire eque opportunità educative. La scuola spesso riflette e talvolta amplifica le disuguaglianze sociali. Non prendendo in considerazione gli aspetti macro, si rischia di perdere di vista una serie di fattori che influenzano tutti i protagonisti della scuola.

Post popolari in questo blog

i paradossi della meritocrazia

disuguaglianze di reddito e depressione

al centro delle collaborazioni: gli oggetti di confine