disuguaglianze di reddito e depressione

Tra le determinanti sociali della salute e della salute mentale la disoccupazione occupa un ruolo centrale; tuttavia, potrebbe non essere solo la mancanza di lavoro, ma anche il fatto che cresce la percentuale di salari insufficienti a coprire le necessità primarie a costituire una minaccia. È proprio questa la domanda di ricerca principale del paper Income inequality and depression: a systematic review and meta‐analysis of the association and a scoping review of mechanisms è se la disuguaglianza di reddito sia associata alla prevalenza di depressione nella popolazione e, in caso affermativo, quali potrebbero essere i meccanismi e i percorsi che spiegano questa associazione. 


Gli autori provengono da diversi Paesi negli USA, in India e in Gran Bretagna, e hanno analizzato 26 studi, selezionati da un totale di 1894 record e tra 81 articoli che sono stati valutati per l'eleggibilità, in linea con le linee-guida PRISMA (Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses). Dai 26 lavori inclusi nella systematic review, i risultati sono i seguenti:
  • sedici studi (61.5%) hanno riportato una relazione positiva tra la disuguaglianza di reddito e il rischio di depressione, significativa nell'analisi bivariata ma non in quella multivariata;
  • sei studi (23,1%) non hanno trovato alcuna relazione significativa;
  • un solo studio (3,8%) ha riportato una relazione negativa tra la disuguaglianza di reddito e il rischio di depressione.

Inoltre, la meta-analisi, che ha incluso 12 studi, ha trovato un rapporto di rischio aggregato di 1.19 (intervallo di confidenza del 95%: 1.07-1.31), indicando un maggior rischio di depressione nelle popolazioni con maggior disuguaglianza di reddito rispetto a quelle con minor disuguaglianza di reddito; tuttavia, si è rilevata un'alta eterogeneità (I2 = 98%) tra gli studi, probabilmente a causa della diversità nei disegni degli studi, nelle popolazioni, nelle misure utilizzate, e negli aggiustamenti e ponderazioni nelle analisi​.

Per spiegare come dalla disuguaglianza di reddito si possa arrivare alla depressione, gli autori prendono in considerazione tre ipotesi esplicative, che chiamano in causa altrettanti meccanismi:

  1. a livello individuale, il confronto con persone in posizioni economicamente migliori in un contesto di alta disuguaglianza potrebbe generare sentimenti di sconfitta sociale o ansia di status; 
  2. a livello di vicinato, la disuguaglianza di reddito eroderebbe il capitale sociale, che include il capitale sociale cognitivo (soprattutto la fiducia sociale) e il capitale sociale strutturale (le disposizioni organizzative e strutturali che facilitano le interazioni sociali e costruiscono fiducia sociale e cooperazione, ad esempio attraverso l'appartenenza a gruppi); 
  3. a livello nazionale o regionale, la disuguaglianza di reddito potrebbe portare a un’educazione più scarsa, a minore attenzione alla salute, a minore accesso a stili di vita sani.

Per questo motivo, le soluzioni da adottare dovrebbero essere su più livelli: un reddito e una copertura sanitaria universali, accesso all’educazione e misure di compensazione per le fasce più fragili, in particolare donne e minoranze etniche; misure di monitoraggio e contrasto della solitudine, stimoli alla partecipazione di tutti i gruppi sociali, programmi community-based di rilevazione precoce dei segnali di disagio; accesso egualitario ai percorsi di sostegno, misure di promozione della salute mentale. 

Per saperne di più: link al paper


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