territorializzare le strategie

Recentemente, giungono da più parti inviti a considerare fenomeni come la salute all’interno di coordinate geografiche e territoriali. L’approccio One Health evidenzia che la salute non può essere considerata in modo isolato, ma deve essere compresa come il risultato di complesse interazioni tra ambiente, società ed economia. Il modello One Health sottolinea il legame inscindibile tra salute umana, salute animale e ambiente, e sottolinea che la salute è fortemente condizionata dall’ambiente circostante, dagli ecosistemi e dalle dinamiche socioeconomiche. 

Lo scorso gennaio, un articolo uscito su Nature Medicine ha sottolineato come in assenza di adeguate strategie di adattamento, l’aumento delle morti legate alle ondate di calore supererà in modo significativo la riduzione delle morti dovute al freddo in tutta Europa. Il fenomeno risulta evidente in ogni scenario climatico e demografico analizzato, con effetti particolarmente marcati nello scenario peggiore (SSP3-7.0), in cui si ipotizzano scarsi interventi di mitigazione e adattamento. In questo caso, le proiezioni stimano un incremento netto della mortalità legata alle temperature del 49,9% tra il 2015 e il 2099, corrispondente a circa 2,3 milioni di decessi.



Le differenze territoriali emergono chiaramente: mentre i Paesi dell’Europa settentrionale potrebbero registrare una leggera diminuzione del tasso di mortalità complessivo (grazie alla riduzione delle morti da freddo), le aree del Mediterraneo e dell’Europa orientale risultano particolarmente vulnerabili, con un aumento marcato delle morti legate al caldo.

Le proiezioni più negative si registrano nelle aree caratterizzate da minori risorse economiche e da una popolazione più anziana, come i Paesi dell’Europa orientale. Questo riflette il fatto che la capacità di adattamento (es. accesso a sistemi di climatizzazione, infrastrutture sanitarie efficienti e strategie di prevenzione) è fortemente legata alle condizioni socioeconomiche del territorio.

Le città, in particolare, si rivelano luoghi ad alto rischio per la mortalità legata al caldo, a causa dell’effetto “isola di calore urbana”, che amplifica le temperature estive. Anche questo è un elemento che radica la salute nella dimensione territoriale: fattori come la densità abitativa, la presenza di spazi verdi e la qualità dell’edilizia influenzano la capacità delle popolazioni urbane di resistere alle temperature estreme.

I risultati sottolineano, infine, l’importanza della pianificazione urbana e territoriale per proteggere la salute pubblica, e quindi la necessità di un approccio intersettoriale ai problemi di salute. L’incremento di aree verdi, l’adozione di materiali edilizi capaci di ridurre il surriscaldamento e lo sviluppo di reti di assistenza sanitaria focalizzate sui gruppi più vulnerabili sono strategie che dipendono fortemente dalle caratteristiche del territorio e dalla governance locale.

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