di cosa è fatta la comunità?

Di senso di comunità si è sentito parlare più volte nei media di massa, in particolare il Presidente Mattarella lo ha citato in diverse occasioni ufficiali come il discorso di fine anno 2020, quando disse “Il senso di comunità ci ha salvato dalla pandemia”. A partire dal lavoro pionieristico di Sarason (1974), il senso di comunità è diventato un costrutto centrale in psicologia di comunità; l’autore lo definisce come «[…] la percezione della similarità con gli altri, una riconosciuta interdipendenza, una disponibilità a mantenere quest’interdipendenza offrendo o facendo per altri ciò che ci si aspetta da loro, la sensazione di appartenenza a una struttura pienamente affidabuile e stabile» (p.157). Si tratta di una scelta che lega idealmente il costrutto all’idea di una presenza implicita degli altri, cui fa riferimento Allport (1954a) quando dà una definizione di psicologia sociale. 


Tuttavia il costrutto si offriva così a difficili operazionalizzazioni. Furono McMillan e Chavis (1986) a ricostruirlo articolandolo in quattro dimensioni. La prima è membership: è la sensazione di appartenenza o di condivisione di un senso di relazione personale. In altre parole, la membership è il sentimento che si ha quando ci si sente parte di una comunità e si ha il diritto di farne parte. La membership implica anche l'esistenza di confini tra coloro che appartengono alla comunità e coloro che non ne fanno parte. 

Fulfillment of needs è la seconda, e si riferisce alla capacità di una comunità di soddisfare i bisogni dei suoi membri. Secondo gli autori, la soddisfazione dei bisogni è una funzione primaria di una comunità forte. Ci sono molti bisogni che le comunità possono soddisfare, alcuni dei quali non sono documentati, ma che derivano dai valori individuali dei membri della comunità stessa. La capacità di una comunità di organizzare e prioritizzare le attività per soddisfare questi bisogni dipende dal grado di condivisione dei valori individuali tra i membri della comunità

La terza dimensione è influence, e indica la capacità di un membro di una comunità di influenzare ciò che la comunità fa o decide. Quello di influenza è un concetto bidirezionale: d un lato, per attrarre nuovi membri, una comunità deve consentire ai suoi membri di avere una certa influenza su ciò che la comunità fa o decide. D'altra parte, i membri della comunità possono essere influenzati dalle decisioni e dalle azioni degli altri membri della comunità. L’ultima dimensione è la emotional connection, che si riferisce alla capacità dei membri della comunità di condividere sentimenti e emozioni, come la felicità, la tristezza o la preoccupazione.

Esattamente dieci anni dopo, uno dei due autori, McMillan (1996), rivede le etichette e in parte il contenuto delle dimensioni del senso di comunità. Nella versione attualizzata del costrutto, la prima dimensione è spirit, che sostituisce l'appartenenza come aspetto definitorio di questo principio. Le frontiere continuano a distinguere i membri dai non membri e a fornire sicurezza emotiva; tuttavia, maggiore enfasi è ora posta sulla scintilla dell'amicizia che diventa lo spirito del senso di comunità. Ognuno di noi ha bisogno di connessioni con gli altri in modo da avere un ambiente e un pubblico per esprimere aspetti unici della nostra personalità. Abbiamo bisogno di un ambiente in cui possiamo essere noi stessi e vederci riflessi negli altri.

La seconda dimensione è trust: si riferisce alla consapevolezza che esiste una struttura di autorità di cui ci si può fidare. Quando una comunità ha ordine, capacità decisionale (cioè autorità), una governance basata su principi anziché sulle preferenze e norme di gruppo che consentono ai membri e all'autorità di influenzarsi reciprocamente, allora quella comunità ha fiducia che evolve in giustizia.

Nella costrutto del senso di comunità McMillan riconosce anche un aspetto di scambio e beneficio, definito trade: si riferisce al beneficio reciproco che deriva dall'essere insieme. Quando i membri di una comunità si scambiano risorse, informazioni e supporto, si crea un senso di interdipendenza e di appartenenza. Il trade può assumere molte forme diverse, come la condivisione di conoscenze o l'aiuto reciproco in situazioni difficili. Inoltre, il trade può essere visto come un modo per raggiungere obiettivi comuni attraverso la collaborazione e la cooperazione all'interno della comunità. Infine, si introduce il concetto di art, ossia la rappresentazione simbolica delle esperienze condivise all'interno della comunità. L'arte può assumere molte forme diverse, come la musica, la danza, la pittura e la scultura. Queste forme d'arte rappresentano i valori trascendenti della comunità e creano una storia condivisa che diventa il patrimonio culturale della comunità stessa. Inoltre, l'arte può essere vista come un modo per esprimere le emozioni e le esperienze individuali all'interno di un contesto collettivo.

Sarason, S. B. (1974). The psychological sense of community: Prospects for a community psychology. Brookline Books.

Allport, G. W. (1954). The nature of prejudice. Addison-Wesley.

McMillan, D. W., & Chavis, D. M. (1986). Sense of community: A definition and theory. Journal of Community Psychology, 14(1), 6–23. https://doi.org/10.1002/1520-6629(198601)14:1<6::AID-JCOP2290140103>3.0.CO;2-I

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