Dall’ultimo World Inequality Report risulta che un adulto possiede in media un Purchasing Power Parities di 16700€, e un patrimonio di 72900€; si tratta però di medie, che nascondono un aumento della disomogeneità nella distribuzione delle risorse economiche: il 10% della popolazione mondiale cattura il 52% del reddito, percependo in media 87200€ all’anno, mentre una persona dal 50% più povero guadagna in media 2800€ all’anno. Parlando di ricchezza, la forbice si fa ancora più ampia: il 50% più povero possiede il 2% delle ricchezze totali (in media 2900€), mentre il 10% più ricco detiene il 76% della ricchezza (in media 550900€). Si produce al mondo abbastanza cibo per nutrire una volta e mezzo la popolazione mondiale, ma un miliardo di persone non ne ha abbastanza per sopravvivere (Holt Giménez et al., 2012). 

La disuguaglianza si riferisce al fenomeno dell’ineguale distribuzione di risorse e opportunità tra i membri di una data società (Koh, 2020). Norberto Bobbio, nel testo fondativo Eguaglianza ed Egualitarismo (1976), istituisce una tipologia dell’eguaglianza che diventerà la filigrana di numerosissimi discorsi successivi; secondo l’Autore, è utile distinguere il di chi dall’in che cosa dell’eguaglianza, due dimensioni che possono incrociarsi dando vita a quattro declinazioni: eguaglianza di alcuni in qualcosa, di tutti in ogni cosa, di alcuni in ogni cosa, di tutti in qualcosa. 



Sull’eguaglianza di qualcuno in qualcosa, Bobbio scivola velocemente, affermando che non è politicamente interessante: è certo che in ogni regime o società si trovino gruppi diversi eguali sotto un certo punto di vista (ad esempio perché sottoposti a una norma comune); riguardo all’eguaglianza di alcuni in tutto, invece, l’autore sottolinea che questa è una possibilità che si realizza sul piano teorico, ma non su quello storico (Vitale, 2019). Interessanti sono invece per il dibattito sull'egualitarismo l'eguaglianza di tutti in qualcosa, come espresso dall'articolo 3 della Costituzione Italiana ("Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge") che circoscrive gli ambiti a "dignità sociale" e "legge", e l'uguaglianza di tutti in tutto, la sola posizione che possa essere definita "egualitarismo" a tutti gli effetti. 

La distinzione tra disuguaglianza in e disuguaglianza di permane nella letteratura internazionale sul tema. L'International Encyclopedia of the Social & Behavioral Sciences afferma sul primo punto che bisognerebbe tenere distinte le disuguaglianze di opportunità di partenza e quelle di risultato, soprattutto alla luce della giustizia intergenerazionale: infatti, nel passaggio tra generazioni le due dimensioni vengono a sovrapporsi, nel senso che ciò che è stato conseguito dalla generazione precedente in termini di risultati costituisce la base di partenza per la successiva in termini di opportunità. Per quanto concerne la dimensione del di, invece, il report Living Conditions in Europe - Poverty and Social Exclusion afferma che in Europa i gruppi sociali maggiormente a rischio di esclusione sociale sono le donne, i giovani adulti, le persone con un basso livello di istruzione e le persone disoccupate. 

Koh, S. Y. (2019). Inequality, in Kobayashi, A. International Encyclopedia of Human Geography. Elsevier. https://doi.org/10.1016/B978-0-08-102295-5.10196-9

Bobbio, N., Cotta, S., Mathieu, V., Frosini, V., Bixio, A., Riccobono, E. (1978). Eguaglianza e Egualitarismo. A. Armando.

Eric Holt-Giménez, Annie Shattuck, Miguel Altieri, Hans Herren & Steve Gliessman (2012) We Already Grow Enough Food for 10 Billion People … and Still Can't End Hunger, Journal of Sustainable Agriculture, 36:6, 595-598, DOI: 10.1080/10440046.2012.695331

Vitale, E. (2019). Eguaglianza e egualitarismo, oggi. Da Bobbio a Babeuf e ritorno. Teoria Politica, (9), 301-316.

Post più popolari

Immagine

cos'è piperà